Una malattia. Ma non solo. Sono tante le "presenze" che possono raggiungerci nelle nostre storie . Insediarsi nelle nostre vite. Non richieste. Non sempre eliminabili. Per tante diverse ragioni. Vincenzo Zito, nostro amico e poeta, racconta una di queste relazioni pericolose. In questo caso, con la SM della moglie. E non c'è bisogno di altre parole. Buona lettura. Amica mia odiatissima. Da quando dal lavoro lei se n’è andata dopo la festosa uscita da pensionata nessuno l’ha mai più a casa contattata nemmeno con una formale telefonata Qualche sua collega incontrandomi per strada mi chiede come sta: <Me la devi tanto salutare!> Io rispondo sempre grato: <grazie, sarà fatto!> Gli amici negli anni si sono assottigliati anche i più modesti o che erano fidati L’unica sua fedele amica che è rimasta, e che non se n’è vuole andare neanche a pedate visto che ormai è un’esistente ombra di famiglia, sei tu, SM, con la tua inesorabile ingombranza: hai infiltrato le tue uova nel mio nido come il cucùlo La gente è scoraggiata da te, quasi amante indisponente, la tua presenza mette in imbarazzo ogni mano stringente Con te ci vuole tanta pazienza e sopportazione vai digerita con le buone e con tante medicine: ogni giorno tre pugnetti tra compresse e goccettine e talvolta, in certi casi, anche con le flebo da cavallo Ingombrante amica mia, pur non avendoti mai voluto bene, devo dividere con te ciò mi concedi dell’altra mia metà Da tanto ormai, con amore e pazienza, mi curo anche di te! Sei la variabile imprevista nella formula divina sull’altare Con lo spirito sereno da te siamo lontani tremila anni luce! 15/05/2017 ©Vincenzo Zito
1 Comment
Rosa Galati
6/13/2017 06:34:09 am
Sapessi come ti capisco !!!! Le nostre vite si somigliano tutte .I nostri stati d'animo sono le stesse , la solitudine e l'indifferenza degli altri poi non ne parliamo .ma forse anche noi saremmo così se saremmo dal lato opposto .
Reply
Leave a Reply. |
Categorie |