Riportiamo volentieri il brano di una intervista a Luciano Orsi, già medico anestesista rianimatore, oggi vicepresidente della Società italiana cure palliative e direttore scientifico de "La Rivista Italiana di Cure Palliative”. In poche parole mette in chiaro il ruolo fondamentale che i famigliari hanno nella gestione di una situazione di assistenza, ma anche l'ostacolo che il loro atteggiamento può rappresentare in determinate situazioni. A conferma che :
" La famiglia "mediterranea" ( come le nostre, ndr) è di grande aiuto per il supporto relazionale, emotivo. Però è anche di ostacolo perché è iperprotettiva, quindi tende a erigere un muro attorno al malato, a non fargli avere le informazioni, a fargliele arrivate distorte. Io dico spesso che le difficoltà maggiori si incontrano lavorando sulla famiglia. I malati ti fanno lavorare poco. Ci si intende prima, anche con chi è arrabbiatissimo con la malattia, col mondo. Diciamo che la maggior parte accetta, in tempi più o meno ragionevoli, e fa percorsi molto sereni. Una quota, piccola, non accetta e non si arrende mai. Per queste persone c’è sempre un colpevole di mezzo. C’è una categoria di persone che quando si accorgono che hanno un problema che non si risolve né coi soldi né col potere, si sentono impotenti. Questo scatena delle rabbie, delle frustrazioni, dei dubbi laceranti: potevamo fare quello, quell’altro. In genere hanno fatto molto di più di quello che andava fatto eppure c’è sempre un Miami, un Berlino... Questo impedisce di stare dentro le storie e aumenta l’isolamento. Questi sono anche mondi che con l’arrivo della malattia si desertificano. Comunque, a parte questi casi rari, alla fine la fatica è gestire la famiglia. Quello è complicato. " Tratto da : http://www.unacitta.it UNA CITTÀ n. 240/2017 giugno Intervista a Luciano Orsi realizzata da Barbara Bertoncin
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Una malattia. Ma non solo. Sono tante le "presenze" che possono raggiungerci nelle nostre storie . Insediarsi nelle nostre vite. Non richieste. Non sempre eliminabili. Per tante diverse ragioni. Vincenzo Zito, nostro amico e poeta, racconta una di queste relazioni pericolose. In questo caso, con la SM della moglie. E non c'è bisogno di altre parole. Buona lettura. Amica mia odiatissima. Da quando dal lavoro lei se n’è andata dopo la festosa uscita da pensionata nessuno l’ha mai più a casa contattata nemmeno con una formale telefonata Qualche sua collega incontrandomi per strada mi chiede come sta: <Me la devi tanto salutare!> Io rispondo sempre grato: <grazie, sarà fatto!> Gli amici negli anni si sono assottigliati anche i più modesti o che erano fidati L’unica sua fedele amica che è rimasta, e che non se n’è vuole andare neanche a pedate visto che ormai è un’esistente ombra di famiglia, sei tu, SM, con la tua inesorabile ingombranza: hai infiltrato le tue uova nel mio nido come il cucùlo La gente è scoraggiata da te, quasi amante indisponente, la tua presenza mette in imbarazzo ogni mano stringente Con te ci vuole tanta pazienza e sopportazione vai digerita con le buone e con tante medicine: ogni giorno tre pugnetti tra compresse e goccettine e talvolta, in certi casi, anche con le flebo da cavallo Ingombrante amica mia, pur non avendoti mai voluto bene, devo dividere con te ciò mi concedi dell’altra mia metà Da tanto ormai, con amore e pazienza, mi curo anche di te! Sei la variabile imprevista nella formula divina sull’altare Con lo spirito sereno da te siamo lontani tremila anni luce! 15/05/2017 ©Vincenzo Zito Lo sappiamo no? Ci sentiamo tutti paladini e difensori di chi ci sta vicino. E così, anch'io, che faccio? Copro, nascondo, dico & non dico. Filtro, aggiusto le cose, preparo il terreno. Toh, guarda. Tutte azioni alla prima persona singolare. Soggetto sottinteso : IO. E l'altro? Ci sentiamo tutti paladini e difensori di chi ci sta vicino. Ma riusciamo a esserlo per davvero? Io, ci riesco? Proteggere non coincide necessariamente con l'essere protettivi. Se sono protettivo all'eccesso ... tranquillizzo me stesso, gratifico me stesso, mi sento bene e a posto con me stesso. E l'altro? Lo aiuto davvero , lo difendo davvero, gli faccio davvero bene? Mmmmmmmmmmm......... Mi sa che , più che protettivi, bisognerebbe essere rinforzanti. |
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